Monday, April 5, 2010

Death Anniversay Cards

Panoramica lavorativa con finale vaneggiante


Stamattina c’è internet a casa. Lo si capisce perché quando arrivo in cucina trovo quasi tutti silenziosamente seduti con i propri laptop che si fanno spazio tra tazze di te, briciole di pane e piatti sporchi ancora sul tavolo. È un po’ come il surf, quando sta per arrivare l’onda giusta non si può aspettare, bisogna lasciare tutto ciò che si stava facendo e buttarsi in acqua. Do un occhiata anche io alla prima pagina della Repubblica e solo in quel momento realizzo che è ieri era Pasqua! Quindi oggi è pasquetta e dalle mie parti si va in montagna a mangiare uova sode e salame sulla pizza dolce. Io qui invece mi devo accontentare di fare colazione con una fetta d’anguria, il che comunque, a pensarci bene non è male; in Italia la puoi trovare solamente nei mesi estivi e devi essere fortunato oppure molto esperto nell’individuare quella veramente buona, cioè dolce, di un rosso intenso e possibilmente con pochi semi. Qui invece la trovi sempre ad ogni angolo di strada sui carretti lentamente spostati da rachitici vecchietti, e quasi sempre è buona (o comunque più in salute dei vecchietti che la vendono).
Lontani quindi dall’omaggiare la resurrezione del Redentore, ci prepariamo ad omaggiare la nostra prima settimana lavorativa. In ufficio Today we are all: Madhu and Manu, President and Director of JRP, project coordinators Digal, Subas, Arun and Biswal, Jeetu the computer, Sonnali the secretary (and our roommate) and Svetalina but mainly works as a teacher English in i360, a European company job training that took JRP franchise and who has an office on the first floor of our office.


We take this opportunity to ask Manu to make a brief overview on all projects currently being carried out in order to better understand and find our place within what we are most concerned . A concise
list of active projects makes it more clear:
- Combating child labor through management of schools and informal advocacy actions to the government and the formal schools in
which can provide access to child workers;
- Installation of suppressors of fine particles in the mines in order to guarantee the right to health at work
;
- Collect water and sanitation in schools with relevant educational interventions;
- Protection of sources and construction services igienici nei villaggi con relative campagne informative di salute
   pubblica;
- Empowerment delle donne tramite concessioni di microcrediti necessari all’apertura di diverse attività
   agricole (miele, granchi, noccioline ecc..) e gestione dei relativi corsi professionalizzanti  in grado di avviare 
   gruppi di donne al lavoro cooperativo ed indipendente
- Creazione di  un orto biodinamico intensivo a totale gestione scolastica
- Formazione di un gruppo di consulenza paralegale ambientale e creazione di un team di giovani volontari  
   per  la raccolta e riciclo dei rifiuti negli slum
- Coordinamento di una massiccia campagna sul Diritto all’Informazione in tutta l’Orissa
- Assistenza e supporto per i disabili degli slum
- Conservazione della biodiversità del lago Chilika,
- Studio sulla possibilità di attivare percorsi di turismo responsabile sul lago Chilika
- Tutela dei diritti dei popoli tribali Adivasi, in particolare diritto alla terra e protezione dei diritti umani primari;
e poi tutta una serie  di attività di networking internazionale come scambi culturali, piattaforme di condivisione di buona pratiche, seminari, bollettini, ricerche e campagne internazionali di promozione dei diritti umani.

A questo punto sta a noi trovare il progetto più congeniale nel quale addentrarci e contribuire, ferma restando l’opportunità di sviluppare progetti ed iniziative nuove in totale autonomia.
I progetti sono tutti molto interessanti ma c’è un problema comune a tutti che potrebbe diminuire l’efficacia delle nostre azioni e limitare la nostra capacità di contribuire effettivamente al loro sviluppo: la lingua. Sebbene formalmente l’inglese abbia un ampia diffusione su tutto il territorio indiano e, assieme all’hindi, è la lingua Journal of higher education and various government documents, in Orissa are very few who can express themselves in English, especially when you have to do with the poorest of the rural population often even illiterate.
Well aware of this issue, are now set the dates and hours of language course Oryana that the EVS provides. There are only 72 hours, but spread over two and a half months, so maybe if we work and we come in daily conversations with the locals, maybe the end we can get someone to laugh with some mangled accent phrase funny.
The first lesson is already in the afternoon from three to four and a half. We realize now that your organization has not been the most happy: 3 to 4 there is a power cut and no electricity saving the fans abandon us. It's a commitment that I put in counting the drops of sweat on my back that slips sent to store the new funny words. But I am a switch on the brain, fortunately just a moment before he went in total and irremediable liquefaction. The number zero is called "SUNI ".... does not tell you anything? a little 'imagination? metaphors, flights of fancy, comparative linguistics, nothing to the rescue?
Ok vi espongo il viaggio mentale che mi sono fatto.  Il simbolo del SUNI, cioè dello zero, è un cerchio, e questo è lo stesso in qualsiasi lingua. Il Cerchio per eccellenza conosciuto esattamente allo stesso modo in tutto il mondo prima ancora che venisse inventata la scrittura è il Sole. Il inglese Sole si dice SUN. Ergo, il nome oryano del numero Zero deriva dal Sole, come anche il nome inglese Sun deriva dal nome del numero Zero così come probabilmente codificato in qualche antico ceppo indo-europeo del sanscrito.
Zero, il numero liberato di ogni cifra, il vuoto primordiale che fa essere tutto, il cerchio che finisce dove inizia.
Stop, fine del viaggio, scendere, reggersi agli appositi sostegni, eat a banana (rich in sugars that are passed "the blow") to buy a new ticket, another race another lap! All natural, no chemical additives.

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