Wednesday, April 7, 2010

Tesla Capacitor Homemae

Nomination casalinghe e patriottismo da supermercato

After discussing for a couple of days just arrived last week, the decision was finally taken, and today has been implemented: Sonaly, the Indian girl to leave the house. She was appointed. Indeed, the house we live in reminds me 'that of Big Brother: lots of very different people, pink walls that give a touch of sensory appeal, large common areas, people walking half naked, always someone awake at any time and a lot of speeches more or less sensible. Perhaps the only thing missing are the melodramatic tears, but it is still early to tell. As in all reality, even here there are surprises: the first is just the forced departure of a competitor. The girls were quite clear: the house was to be for 5, 9, and instead we find ourselves in the situation is untenable, we must prune the number. Since the other three volunteers have found themselves in this unfortunate situation against their will, the person to be appointed can not be other than Sonnaly, the secretary of JRP, a very sweet girl who always smiles even when he does not understand a word they say in English. In fact, you do not understand why in a rented house for EVS volunteers over there too. I actually was not favorable to his dismissal for two reasons. The first is that the case be in eight or nine will not change the situation much, not a girl that makes the difference between chaos and perpetual peace. The difference there would have been had it been possible to have a home for just the five of us as expected. But at this point, since this is not possible, you might as well take it philosophically. Rather, I now work in putting the record straight for an orderly and peaceful management of the house. So to clarify the minimum conditions of hygiene, habits and needs of each individual, and collective needs, etc .... The second reason is that, since you are in any day to live in India, having a roommate Indian for more nice and kind that work with us, I think it is so inconvenient. It might help us get in touch with the reality that ci ospita, ad evitare le prime spiacevoli sorprese quotidiane, potrebbe insegnarci a cucinare ed indicarci i luoghi dove andare e dove non andare. Inoltre, in situazioni d’emergenza essere in casa con qualcuno in grado di parlare la lingua locale potrebbe rappresentare un enorme fortuna.
Nonostante ciò, l’arringa della difesa non ha convinto la giuria popolare, il dado è tratto. Sonnaly, come se niente fosse, con il suo solito sorriso, prende le sue cose e torna a casa dei genitori in un paese qui vicino, da dove riprenderà a fare la pendolare.
La casa a questo punto prende il suo assetto definitivo, e questo vale anche per la suddivisione nelle stanze: la sistemazione temporanea che doveva essere solamente per le prima sera, è ancora quella in vigore (come appunto avevo previsto). Quindi io, Diana di Tallin e Cecilia di Marsiglia in una stanza, Laura dalla Cornovalgia e Simone da Salisburgo in un'altra. L'altra stanza tripla della casa ospita invece le altre tre volontarie appartenenti ad un altro progetto Sve organizzato da Piste Solidarites, una ong di Marsiglia, incentrato sul turismo responsabile. È un progetto di otto mesi che mira a sviluppare le potenzialità turistiche del bacino del lago Chilika in modo eco-sostenibile e responsabile, vale a dire senza minacciare l’integrità dell’ecosistema del lago e facendo partecipare gli abitanti alla gestione del turismo in modo che anche i turisti vengano totalmente immersi nella realtà locale (dormire nelle loro case, pescare con loro. partecipare alle celebrazioni ecc…). Le volontarie eco responsabili sono:
Amy - 28 anni, di Budapest ma originaria della Transilvania romena. Ha studiato Economia e lavorava in una società di sviluppo software per banche, poi ad un certo punto si è rotta dei numeri e delle scrivania e ha deciso di prendersi una pausa in India e occupare la testa per un po’ in qualcosa di totalmente diverso. È lei la prima che ci racconta un po’ dell’organizzazione, dei colleghi e della città e dal suo racconto non ne esce un bel quadro. Si deve rincasare entro le 23, non uscire con troppi ragazzi perché dal nostro comportamento ne vale anche l’immagine di JRP ed altri editti post-comunisti.
Chris – 23 anni di un paesino del sud della Francia. Si è già fatta un bel po’ di esperienza in Africa tra il Benin e Togo dove ha lavorato in ostelli e altri progetti di turismo sostenibile. Cristiana praticante (collanina d’oro con crocifisso e madonnina, al momento sta facendo il fioretto per la Quaresima di non magiare dolci) ma felicemente fidanzata con un musulmano del Senegal che però ora vive in Quebec.
Zita – 19 anni, tirolese di un paesino vicino Innsbruk.  Rossiccia, esile, occhi azzurri e molto timida. Non ho avuto modo di parlarci molto fino ad ora, ma sembra una ragazza interessante, di quelle che pensano molto e che fanno domande a cui non penseresti mai.
La  prima settimana, un po’ perché c’era Roberta che fungeva da mediatore per qualsiasi nostra esigenza o curiosità, un po’ perché eravamo spesso fuori tra visite dei progetti e cene nei ristoranti, non abbiamo condiviso granché con loro. Ma ora pare che pian piano il ghiaccio si stia sciogliendo, soprattutto con Amy, la più estroversa ed alla mano, che di sua spontanea volontà ci chiede subito se può partecipare alla cassa comune che noi cinque avevamo appena predisposto. L’idea della cassa comune tra di noi  è venuta abbastanza automatica, qualcuno ha preso un portamonete di stoffa colorata e ognuno ci ha infilato dentro 500 rupie. Neanche il tempo di battezzare “The Group Wallet” che subito partiamo per la prima spedizione dilapidatoria al Big Bazar, un “centro commerciale” che cerca (non so ancora con quali risultati) di far capire ai Bhubaneswaresi che anche loro ormai sono nel grande mondo globalizzato. Qui compriamo repellenti per le zanzare, bagno schiuma, sale, zucchero e olio (di girasole, per quanto globalizzato il mondo, sfortunatamente questa volta, ha ancora le sue peculiarità). Provo a comprare del miele ma i barattoli non appaiono in buono stato, sono tutti impolverati con l’etichetta consumata, chissà da quant’è che stanno qui. Leggo la data riportata e trovo la dicitura “Novembre 2009”. Forse da queste parti il miele non va tanto, proviamo con qualche cioccolata. Trovo dei Kit-kat ma anche qui la data di scadenza è un qualche mese del 2009. Vado avanti così con un po' di prodotti, e solo ad un certo punto e dopo consulto generale con tutti gli altri ci rendiamo conto che le date riportate non indicano la data di scadenza ma quella di produzione! Ad avvalorare questa ipotesi sta il fatto che al lato di ogni confezione c’è scritto che il prodotto è buono per 6 mesi (oppure 12 o 16) dalla data di produzione. Altra illogicità del sistema indiano, perché indicare una data per poi mettersi a fare i calcoli ogni volta che vuoi mangiare un kit-kat?  Ancora ammutolito da tale illogica scoperta, passeggio per gli scaffali tra gli sguardi curiosi della gente, qualcuno si avvicina e chiede di dove siamo. Uno addirittura si offre di aiutarci a portare la spesa fuori, o meglio offre sua figlia a farlo. Lo ringrazio tanto e provo a spiegargli che possiamo farcela tranquillamente da soli, ma lui insiste e ci segue per tutto il resto del tempo con un gran sorriso e la figlia al seguito. Le ragazze, un po infastidite, cercano di non dargli retta pensando che vuole aiutarci in cambio di soldi. Io non so se pensarla cosi, sono più propenso a vederla come una di quelle maniacali celebrazioni dell’ospite straniero che contraddistingue la cultura tradizionale indiana. Gli do’ un po corda mentre mi racconta della sua famiglia e mi chiede mine, until the time comes to leave the supermarket once past the crates. At this point we asked if the type can have our ticket. Maybe I understand, offered his help in return for our expensive bill that then maybe he would have used one of these promotions from the supermarket to grab some reward loyalty. The types of security to the output ports are trying to teach us something about our ticket. Perhaps we are: spending more than a thousand rupees will be entitled to any prize, or extraction of lottery scratch cards to withdraw upstairs. The type continues even more insistently to demand a receipt saying that he thinks to do everything. The notifications are made increasingly complicated and the scene begins to take an impasse to be a bit too much controversy sugar and soap. Maybe leave it for a while 'our new friend scontrinofilo could be useful to understand something of this country, at least of its logic from the supermarket. Ok I'll give you a receipt with te.Usciamo but I come back from another door and changing the supermarket sector, to which he tells me to wait next to a booth, I will obviously continue to follow. Meanwhile, the girls do not play the game and go to the car a bit 'scared from not knowing where this strange man would take us. Diana just follow me. We climb the stairs to the upstairs and head towards the speaker. Here il tipo parla, scrive, lascia dati, mostra lo scontrino ma non è facile capire costa sta succedendo anche se gli sono attorno come un finanziere frustrato che si diverte a infastidire un quindicenne con il piercing. Dopo circa dieci minuti il tipo ci rende lo scontrino e dice che è tutto apposto e che possiamo andare. Dalle casse nessun segnale minimamente interpretabile; chiedo se è tutto ok e loro rispondono di si, chiedo se devo ricevere qualcos’altro ma loro restano impassibili sotto una parvenza di non comprensione dell’inglese. Il tipo intanto saluta e va via. La storia si sta facendo veramente poco chiara, soprattutto se penso che sto sprecando piu di un ora per capire il senso di uno scotrino. Mi allontano da qui e vado a parlare con un tipo incravattato more in there that has the air of the manager of Big Bazaar. Even he seems to be playing taboo in Morse code. I'm going to abandon the cause and head towards the stairs, but then attacked by a sense of honor and self-esteem and I stop going back. It is possible that in the city where I have to spend 6 months of my life should remain in the dark about the shady dealings that lie beneath a fraudulent ticket. I'll be back at the cash again, I begin to gesticulate as a flag on the airport runway, speak in monosyllables as significant in the 60 laboratory experiments with chimpanzees, show your receipt with such grace and condescension as if you were delivering the Magna Carta ed alla fine ottengo la chiave per l’onniscenza consumistica subcontinentale! Mi viene consegnato un bellissimo borsone da piscina rosso e blu di pura plastica sintetica puzzolente in perfetto stile cinese. Contento e soddisfatto come se mi avessero appena consegnato il Santo Graal raggiungo gli altri in macchina, appagato dal premio della mia testardaggine. Che un italiano della peggiore specie con anni di gavetta fraudolenta alle spalle, debba passare per fesso agli occhi di un signorotto indiano dalla pancia tonda e i baffi increspati, non è ammissibile. Onore alla Patria di Pulcinella, del Gatto e la Volpe e di Callisto Tanzi.

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