Tuesday, March 30, 2010

Ikusa Otomesuvia Online

In India a fare cosa? part. 2 – Abbasso la squola


Sempre in mattinata procediamo verso il distretto di Khurda. La zona è un centro molto importante per l’estrazione e lavorazione delle pietre grezze utilizzare per la costruzione della strada nazionale che dovrebbe coprire gran parte dell’Orissa. E’ un progetto finanziato dalla Banca Mondiale e sono numerose le aziende ed il personale che ne prende parte. Tra questi anche un gran numero di bambini. La zona è particolarmente arida e la lavorazione delle pietra in compenso è una delle poche attività che le piccole comunità locali possono permettersi. Lungo la strada arsa dal sole di mezzogiorno, dove la temperatura sfiora i 40 gradi, si stagliano come soldatini di piombo nel deserto uomini e donne che a piedi nudi spaccano grosse pietre con mazze di ferro. I loro figli più piccoli, 4 5 6 anni portano le pietre spaccate nello stabilimento dove verranno macinate per ottenere la base del manto stradale. La paga per una giornata di lavoro è di circa un euro. In queste zone remote il lavoro minorile è molto diffuso anche perché le famiglie non hanno molte alternative per i loro figli: le scuole non ci sono e le più vicine anche se dovrebbero essere gratuite, chiedono comunque una quota d’iscrizione. Le malattie respiratorie causate dalla polvere di lavorazione della pietra sono molto diffuse ed anche qui le alternative sono ben poche. Esistono tecniche per diminuire le polveri residue dei macchinari ed in teoria esistono anche dei regolamenti che ne prevedono l’uso. Ma gli interessi economici sono molti: le società private di lavorazione della pietra hanno lo stesso interesse delle agenzie governative che si occupano di licenze stradali e viabilità: ottenere i soldi della Banca Mondiale. E per ottenerli bisogna garantire precisi parametri, anche inerenti la data di ultimazione dei lavori. Quindi poco importa chi è che lavora, anzi più sono meglio è. Ovviamente la Banca Mondiale tra i suoi parametri non mette il rispetto dei Diritti Umani.
In questo distretto JRP ha aperto 16 scuole. Alcune informali, chiamate anche Bridge Course, cioè corsi che traghettano i ragazzi verso le scuole ordinarie, altre formali, che ricevono supporto governativo (spesso in the form of rice for the midday meal). As we visit two. The first is on the outskirts of the village of Kapanga. This is an informal bridge course funded by a Dutch donor. Among the stones we can see a brick building that fills the spectral dusty expanse. Nothing inside. Prints and drawings of animals and plants fill the rectangular space of the one classroom. At the center, on the ground, on mats children welcome us with flowers, songs, poems. For the occasion were also prepared a skit on the lives of children "stone crusher" in the area: their own. The heat is oppressive, you can almost feel the wear of the stone that is suffering under the blows of the sun. The school has no electricity quindi non è neanche possibile installare un ventilatore. Fuori sotto un cielo triste dal colore di jeans scoloriti, non si vede altro che pietre, l’odore di polvere è forte. La scuola sorge appunto qui per permettere ai bambini di staccare qualche ora dal lavoro e frequentare i corsi. Loro sono sorridenti, allegri, non soffrono il caldo e sono entusiasti di farsi fotografare.

La seconda scuola che visitiamo è la National Child Labour Program School di Kuradhamalla. E’ una scuola riconosciuta e supportata dal governo che cerca di venire incontro alle esigenze dei bambini lavoratori. Cioè, come per dire, visto che tanto li avremo ancora per un bel po’, tanto vale riconoscerli in qualche modo. L’edificio è veramente minuscolo. Noi la definiremmo una stalla, ma all’interno anziché fieno troviamo una ventina di bambini festosi che ci attendono porgendoci dei fiori appena raccolti. Sono due stanze di 3 metri quadri. Il tetto è basso, ad un angolo sono ammassati i sacchi di riso governativo, le coperte sulle quali sono seduti i bambini sono logorate dal tempo e dal sole che anche qui batte con tale veemenza che il vento pare abbia paura di avvicinarsi. Nelle due stanzette strapiene l’aria stenta ad entrare e ci risulta difficile apprezzare i balletti che i bambini ci hanno preparato. Riusciamo però ad apprezzare il momento della consegna delle nuove divise appena arrivate. Le insegnanti  give us the honor to deliver in the hands of children. One by one with a little 'fear of approaching and eyes wide open to welcome the envelope immaculate. Some are huge, others too small, but it is not a problem when you have a needle and thread and a thousand other priorities.
The important thing is to have a uniform: The uniform is a status symbol, one of the few British legacy that continues to exert a certain fascination, and not only children but also families that can boast before the less fortunate neighbors. It should also aim for this to be able to convince parents to send their children to school. Remove two arms break stones family economy and the dollar is not exactly what all the families would like here. Throughout the State of Orissa school drop out rate in primary schools is 72%. And 'people who have always lived this way, locked in their community, working the land, living from what he has, and look around not really have much. Some children do not even have parents who died between the stones. They are divided between work and care of wild tribal community in which they live. One of the programs that are activating JRP is aimed precisely to these orphans is to open a support fund for orphans to be managed by communities, which should be take care of children and ensure school attendance until the age of majority.
A group photo outside the school closes in the morning. A morning in the heart of India, in its youngest and most fragile part, its current problems, in its historical cages, in its penetrating odor, in his daily rituals, in his bright smiles in the eyes of its future. . in the eyes that have opened my eyes. Now I begin to see India.

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